
Come sapere qual è il traffico dati residuo sulla propria utenza
Tutti i gestori telefonici italiani hanno ormai pensato di fornire ai propri clienti delle offerte in cui il protagonista assoluto è il traffico dati, sotto il nome di “GIGA“. Ognuno ha le proprie regole, e alcune offerte offrono una quantità maggiore di traffico rispetto ad altri, a prezzi molto competitivi. Tuttavia, il vero problema è noto a tutti: il traffico dati residuo a propria disposizione non è mai abbastanza. Anche un numero molto elevato di gigabyte a propria disposizione tende a finire in maniera quasi sorprendente e insospettabile, a causa dell’enorme mole di dati che vengono scambiati ogni giorno.
Oltretutto, anche un altro aspetto è noto a tutti: il traffico dati che eccede la soglia massima ha un sovraprezzo molto spesso improponibile e proibitivo. Proprio per questo motivo è necessario prestare attenzione alla quantità di traffico dati residua sulla sim di cui si dispone e monitorare frequentemente i consumi, per non ritrovarsi l’utenza priva di denaro nel giro di qualche minuto. Ecco di seguito i metodi migliori per verificare il traffico residuo.
I quattro gestori telefonici principali in Italia forniscono più o meno gli stessi strumenti per poter verificare le soglie della propria utenza e la percentuale consumata fino a quel momento. Immancabile, ad esempio, è il tradizionale numero telefonico: effettuando una semplicissima telefonata a un numero prefissato, utilizzando la propria sim, è possibile ascoltare una voce registrata e seguire le istruzioni per conoscere le soglie. Non è possibile dare una specifica sequenza di tasti da pigiare, in quanto non solo questi variano tra le singole compagnie, ma nell’ambito dello stesso gestore possono cambiare frequentemente nel tempo.
Di certo, invece, il numero da chiamare è (quasi) sempre lo stesso: per TIM è 40916, per Tre Italia è 4030, per Vodafone 414 e per Wind 155. Al contrario di quanto molto spesso si pensi, per poter conoscere le proprie soglie non è necessario avviare la chiamata dal proprio numero: si può utilizzare anche l’utenza di un’altra persona (a patto che, ovviamente, sia servita dal medesimo gestore telefonico) e seguire le indicazioni per comunicare con un operatore. A questo punto sarà necessario fornire al centralinista il proprio numero di telefono e alcuni dati personali, dunque sarà possibile conoscere le soglie.
TIM e Vodafone offrono poi un altro servizio, che permette di conoscere le proprie soglie attraverso un sms. Per tutti i principali gestori, invece, il metodo più comodo per conoscere le soglie è certamente quello di installare l’applicazione del proprio gestore. Queste app sono disponibili per tutte le piattaforme mobile e sono completamente gratuite e, se si naviga sotto la copertura del gestore (e non in WiFi, ad esempio), non sarà necessario effettuare il login, in quanto questo sarà automatico.
È di certo un modo pratico e veloce per conoscere le proprie soglie, nonché costantemente aggiornato. In ogni caso si consiglia di creare un account (composto da ID e password) per poter accedere ai servizi anche dal web. Infine, nel caso in cui non fosse possibile chiamare, connettersi a internet, inviare un sms o utilizzare uno smartphone, la soluzione “estrema” al problema è quella di recarsi in uno store fisico del proprio gestore telefonico, in modo da fornire i propri dati alla persona e ricevere una risposta immediata.